La musica classica e l’amore

San Valentino, la festa degli innamorati e dei cioccolatini, è il giorno ideale per pubblicare questo post su un tema quanto mai fondamentale: la musica classica e l’amore.

Che dire? Fin dagli albori, se consideriamo che l’origine delle nostre espressioni artistico/musicali probabilmente risale alla tragedia greca, l’amore è sempre stato strettamente connesso alla sfiga.Amori di ogni tipo accomunati quasi sempre dalla loro impossibilità perché, come da antica tradizione, tra i due innamorati si mettono di mezzo i genitori, altri innamorati gelosi, gli dei, il fato, malattie di ogni tipo (con grande prevalenza della tisi), maghi, streghe e chi più ne ha più ne metta.

Vorrei qui però affrontare un paio di situazioni in cui i due innamorati, se pur attanagliati dalla suddetta sfiga, ci mettono decisamente del loro per mandare in vacca tutto quanto.
Per par condicio ho scelto un balletto e un’opera lirica nei quali rispettivamente un uomo e una donna si rendono protagonisti della mossa che porterà alla catastrofe finale.

Siegfried –“Il lago dei cigni Лебединое озеро balletto musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij (op. 20)”

Lui è un giovane principe che prima della tragedia vive allegramente nel suo palazzo con la madre, il giullare e tanti cortigiani/e ballerini.
Non sto a raccontarvi tutta la trama [che potete leggere su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_lago_dei_cigni#Introduzione], ma mi limito a segnalare che nel II atto lo spensierato principe incontra sulle rive di un lago la biancovestita Odette, una bellissima fanciulla che il crudele mago Rothbart ha condannato ad essere cigno durante il giorno per assumere le sembianze umane soltanto la notte.
L’amore tra i due è immediato e Siegfried, che del tutto casualmente il giorno dopo dovrà scegliere la sua futura sposa nel corso di un ballo in suo onore, invita l’amata Odette a prendervi parte affinché possa essere la prescelta.

Odette fa timidamente presente che solo una promessa di matrimonio fatta da un uomo che non avesse mai
amato potrebbe spezzare l’incantesimo e che diversamente l’incantesimo diventerebbe irreversibile, sottolinea l’importanza della cosa ma Siegfried la rassicura e così i due innamorati si danno appuntamento alla festa, lei torna cigno e lui a palazzo.
Da quando i due si salutano con la promessa di amore eterno a quando lui perde completamente la testa per un’altra – una stronza che nemmeno lo ama – passano non più di tre minuti.
E la fine è nota.

Floria Tosca – “Tosca di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica”

Bella, desiderata e gelosa amante del pittore filobonapartista Mario Cavaradossi, Floria Tosca è una cantante lirica di successo che, avrebbe proprio tutto per essere felice, ma… [per l’intera trama consiglio sempre Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Tosca_%28opera%29#La_trama] tra i due innamorati  ci si mette di mezzo un po’ di tutto: la gelosia di lei, la politica e ovviamente un altro uomo, il viscido barone Scarpia, capo della polizia papalina che pensa non ci sia nulla di più succulento che catturare Cavaradossi in compagnia di un bonapartista evaso, condannarlo a morte e nel contempo farsi un giro di lenzuola con la bella Tosca a sprezzo totale per il povero Mario.
Ora, è evidente che questo Scarpia è un personaggio orribile e infingardo, perciò quando promette a Tosca di graziare Cavaradossi simulandone la fucilazione e fornire addirittura ai due innamorati un salvacondotto in cambio di una notte d’amore con lei, non gli crederebbe nemmeno una bambina dell’asilo, invece Tosca gli crede.
E così la tragedia si consuma: lei, non volendo concedersi, accoltella l’infame Scarpia, ma, ancora convinta della parola data, prende i salvacondotti e corre dal suo amato che nel frattempo si dispera rinchiuso a Castel Sant’Angelo.
Lei, confusa e felice, lo tranquillizza dicendogli che la fucilazione sarà solo simulata – “l’ha detto Scarpia eh possiamo stare tranquilli”- , si raccomanda di fingere bene la morte e insieme fantasticano di un futuro bellissimo pieno d’amore.
Lui, mentre lo portano davanti al plotone di esecuzione, sembra perplesso, forse non sa se riuscirà a fingersi morto in maniera credibile oppure si sta chiedendo perché la sua amata sia tanto bella ma anche tanto stupida.
E la fine è nota.

Nel caso non fosse nota o voleste rivedere la scena…

2 pensieri su “La musica classica e l’amore

  1. E invece, ce l’ho fatta! AH AH AH AH AH! Paura, eh? Comunque, grazie delle risate che mi hai fatto fare. Ti avevo scritto un commentone diverso, ma me l’ha cancellato. Non ci capisco niente (capra!capra!capra!). A plus!

    • Prima o poi ti dovrò fare un corso su come non farsi cancellare i commentoni dai blog cinici! 🙂

Rispondi a Nostalgia Canaglia Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

* Questa casella GDPR è richiesta

*

Accetto

53 − = 44