Il clavicembalo ben temperato

Il clavicembalo ben temperatoIl clavicembalo ben temperato ha suscitato la mia curiosità fin dalla prima volta che l’ho sentito nominare, avrò avuto non più di 5 anni, facendo sorgere spontanea in me una domanda: che temperino serve per temperare bene un clavicembalo?
L’idea di temperare un clavicembalo mi sembrava poco praticabile, ma era quel “bene” il vero elemento di fascino, quel “bene” mi giungeva come la raccomandazione del tizio con la parrucca stampato sulla copertina del disco che mi stava dicendo “bisogna fare le cose anche quando sembrano assurde e bisogna farle bene“.Qualche anno dopo capii come andavano temperati i clavicembali e mi sentii molto intelligente.
Sull’onda dell’entusiasmo per questa scoperta decisi che avrei trascorso la mia vecchiaia in una casa con vista mare a studiare proprio Il clavicembalo ben temperato e che, quando le persone mi avessero chiesto cosa facevo nella vita, avrei risposto che io studiavo Il clavicembalo ben temperato lasciando loro il dubbio su come fosse possibile temperare un clavicembalo e farlo bene.
Oggi, visto che sono abbastanza vecchia e che 48 preludi e fughe sono tanti e pure difficili, ho finalmente intrapreso questa magnifica avventura.

Il clavicembalo ben temperato, così come altre opere monumentali di Bach – mi riferisco soprattutto all’Arte della Fuga -, ha il potere di stordirmi di bellezza fino a farmi perdere completamente la cognizione dello spazio e del tempo.
Mentre lo ascolto ho la sensazione di fluttuare in mezzo a questo mare di note senza sapere più dove sono, ma con la consapevolezza di sapere esattamente chi sono e dove sto andando.
È una sensazione di libertà assoluta, ma anche di profonda conoscenza interiore, è un perdersi per trovarsi davvero.
La cosa straordinaria, nonché paradossale se ci penso, è che, tra tutte quelle note (ma quante saranno?), il momento che più mi esalta sta in uno spazio indefinito e indefinibile di silenzio tra il primo preludio e la prima fuga.
Mentre sfuma la vibrazione dell’ultimo accordo del primo preludio e inizia a farsi strada il tema della fuga – in testa prima che tra le dita – ecco che avviene una piccola magia: in quel momento di silenzio sospeso tra passato e futuro, riesco a percepire la bellezza assoluta.
Grazie sempre Johann Sebastian.

Silencio

Citazione cinematografica che forse non c’entra niente ma io ci elucubrerò lo stesso per anni. Fatelo anche voi.

2 pensieri su “Il clavicembalo ben temperato

  1. Proprio vero ciò che diceva il tizio parruccone, bisogna farle bene le cose, anche quando sembrano assurde, perché magari non lo sono, o magari sì, ma comunque, dato che bisogna farle: facendole male bisognerebbe rifarle, e allora sì che sarebbe assurdo 😉

    Ben ritrovata Fiorella, era da taaanto che non ricevevo la mail di annuncio di un nuovo articolo!
    Ha fatto bene a riprendere con il blog, continui così che prima o poi i suoi articoli, divertenti e profondi al contempo, troveranno i lettori che meritano.

    Provi però a toccare, oltre al claviMcebalo (come lo chiamavo io) anche le impostazioni del sito: a me la mail è arrivata con il link disattivo 🙂

    • Oh caspita deve essere morto il plugin che gestisce l’invio delle mail, adesso cambio tutto
      E’ che preferisco temperare clavicembali a inviare e-mail.
      PS: io ho letto e detto per anni “settimana enGimistica”. 😉

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